mercoledì 1 aprile 2009

11. Spunti per uno sviluppo economico a Fonte Nuova.

Alcune idee per uno sviluppo economico a F.N.:
1- Fondo di investimento garantito dal Comune da impiegare nei progetti di sviluppo economico di imprese operanti sul territorio. Il Comune è socio di una forte quota, ma di minoranza. Il capitale dovrebbe essere investito da subito nella costituzione di una società di ricerca e progettazioni tecniche e di impresa. I progetti verranno venduti e/o partecipati dalla società per l'implementazione. Lo scopo della società è l'ottenimento dell' utile, tale da giustificare l'investimento del fondo ovviamente, ma soprattutto quello di promuovere nuovi modi ed idee di fare impresa localmente.
2- Agricoltura:
A-Primo passo: mercato dei prodotti locali aperto anche ai piccoli produttori, cioè anche a chiunque abbia un orto, come la legge prevede (iniziativa già portata avanti a Monterotondo, sostenuta da Legambiente).
B-Secondo passo: cooperativa per fornitura prodotti agricoli locali. Il Comune si impegnerà a fare in modo che sia garantita la fornitura alle mense scolastiche del territorio, e quindi un primo ritorno alla cooperativa. Questo progetto può essere portato avanti anche congiuntamente ai comuni circonvicini. Il Comune (o la pro-loco) curerebbe anche un portale con l'elenco di questi prodotti e anche i punti ristorazione che utilizzino tali prodotti.
3-Edilizia:
A-Organizzazione della prima fiera della Bioedilizia con apertura ovviamente ai comuni circonvicini. Si prenderanno contatti con le società fornitrici e si assisterà a dimostrazioni pubbliche di impiego dei nuovi materiali. Le imprese edili locali acquisendo per tempo il know-how necessario all'impiego dei materiali, acquisiranno al contempo un vantaggio anche sulle imprese concorrenti. Troveranno sicuramente anche maggior lavoro guardando all'esterno del nostro territorio di quanto non abbiano ora.
B-Lavorare alla costituzione di norme che regolino le ristrutturazioni (soprattutto in quei criteri estetici ignorati dalle “normali” leggi italiani, e invece presenti all'estero soprattutto in Europa del nord) da affiancare a quelle in arrivo frutto dell'accordo appena siglato Governo-Regioni. Ciò apporterebbe diversi vantaggi:
i-Un aspetto urbanistico migliore della città e una conseguente rivalutazione dell'immobile derivante dal contesto urbanistico al quale appartiene. (Se migliora il quartiere l'immobile vale di più, ovvero un edificio ristrutturato aumenta del valore che avrà in se e, se non caso isolato, anche per effetto della rivalutazione dell'area).
ii-Sostegno all'indotto costituito da imprese artigianali e commerciali.
4-Scoraggiare progetti di impianto di grandi centri commerciali che finirebbero, visto il loro scarso rapporto col territorio, per alimentare quella logica che più compete con la commercializzazione dei prodotti locali.
5-Sviluppare assolutamente il recettivo in tutti i modi possibili. Ciò può essere ben affiancato portando a Fonte Nuova un istituto tecnico Alberghiero.
6-Il Comune potrebbe promuovere associazioni di categoria appena possibili. Sin da subito si potrebbe costituire quella delle case di riposo anziani presenti sul territorio, e degli operatori impiegati nella ristorazione. In secondo luogo può sostenere iniziative (sagre, portale internet, ecc..) portate avanti dalle associazioni.
7-Energia. Normazione (per altro di competenza esclusivamente comunale..) del minieolico per le installazioni locali (importantissimo!!). Tutto il business legato al riciclo dei materiali.
8-Pubblicità. Aumentare al massimo possibile per un Comune le tasse sulle pubblicità esposte per le strade. Questo, congiuntamente a una dimostrazione di interesse di associazioni e società , aiuterebbe a contenere lo sperpero pressoché inutile di denaro cercando di aprire nuovi canali al suo impiego: giornali, blogs, compagnie artistiche, l'indotto legato alle ristrutturazioni dei negozi (imprese edilizie, artigianato, ecc..), associazioni con funzioni formative e sociali.
9- Università popolare che oltre ai vari corsi offerti normalmente a tutti, preveda speciali corsi offerti dal Comune (o Provincia, ecc..) per le colture di orti, uliveti, vigneti e piantagioni in genere.

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