Forma Partito
Dopo aver letto i contributi che sono
stati prodotti in questo gruppo, ho pensato che avrei potuto
aggiungere poco a quanto detto..Tutto va nella direzione di una
maggior collegialità, trasparenza, rappresentatività della base del
partito, e dello sviluppo di una cultura democratica, una sorta di
pedagogia, stimolata dall'uso di buone pratiche di confronto delle
idee, di partecipazione. Ho letto anche del metodo Phillips, tra le
proposte di occupypd dedicato alla discussione di un problema in
grandi gruppi. Aggiungo solo una considerazione dunque.
E' stato detto molto per ridimensionare
il peso della scelta "Rodotà" a candidato Presidente dei
5S. La critica è rivolta indirettamente anche alla rete e al suo
potere di rappresentatività. La domanda è: come può una modesta
cifra di 4000 elettori circa, imporre una scelta del genere come se
fosse condivisa da tutta una formazione politica di 8 milioni e mezzo
di voti? La questione si è riproposta in occasione dell'espulsione
della Gambaro. Mentre non abbiamo notizie dirette sulla condivisione
del nome Rodotà di tutta la base 5S (indirette sì, in quel periodo
i sondaggi davano il partito addirittura in crescita), abbiamo un
dato più preciso sul caso Gambaro. I voti del sondaggio on line
lanciato da Grillo sono stati cmq pochi (19.7901)
rispetto all'insieme dei potenziali elettori, il 65.8 % ha votato per
l'espulsione, il 34,2 % per il no. Secondo un sondaggio Ipr2
di quei giorni, intervistata la base dei 5S, è risultato che il 56%
si è dichiarata contraria all’espulsione della senatrice Adele
Gambaro mentre
solo il 36% era invece favorevole. Uno scostamento considerevole. Ma
se si separano dal campione degli intervistati gli elettori di
febbraio del movimento da quelli di giugno si ottiene un risultato
diverso, secondo l'istituto Swg citato dall'Huffington post3
il 40% si dice favorevole all'espulsione, il 27% contrario e il 33%
preferisce non esprimersi. La rappresentatività sella consultazione
di Grillo recupera identificandosi con il risultato della consultazione.
Passando a noi, un altro sondaggio che
ricordo per aver seguito la puntata di PiazzaPulita che ha ospitato
#OccuyPd (di cui però non ho ritrovato la fonte) riporta che il 70%
della base del Pd voleva Rodotà presidente mentre solo il 30% dei
parlamentari Pd era disposta a sostenere questo nome. Uno scostamento
del 40 %, maggiore di quello del caso Gambaro-Ipr. Probabilmente non
interessa a nessuno e sono poco commerciali i sondaggi che
descrivono l'orientamento dei parlamentari Pd a confronto con quello
della base...E certo quanto detto non è abbastanza per affermarlo
con certezza, ma il
punto è che molto probabilmente i sondaggi a
partecipazione libera della base non sono
del tutto irrilevanti se messi a confronto con la rappresentatività
dei vertici del partito, desunta dalle loro posizioni, costruita con le primarie.
Tutti noi sappiamo quanto in
sezione possono distorcere
il confronto sulle
questioni le dinamiche legate alle correnti...Considerando
che le procedure per compiere sondaggi interni e la partecipazione
dei potenziali votanti possono migliorare moltissimo,
il grado di rappresentatività della rete è
importante. Quale sarebbe lo
scostamento con i nostri parlamentari
se i sondagisti chiedessero alla base del Pd il parere sugli F-35
(giusto o sbagliato non c'entra ora), Tav, alleanze, ecc...? Avendo a
disposizione un po' di tempo potremmo anche noi come gruppo di lavoro
lanciare un test in alcune nostre sezioni di Roma o provincia. Si
potrebbe distribuire un modulo cartaceo con un quesito e poi, dopo
averlo annunciato, proporre lo stesso quesito su Fb ad esempio.
Comunque l'integrazione della rete ai regolamenti attuali nel Pd
(corretti e aggiornati con quello che già è stato detto dai
vostri contributi) è la sfida decisiva al progresso della
democrazia interna al partito.
Si presenterebbe il problema di chi
costruisce e propone i quesiti alla base, ma con il tempo può essere
studiato. I sondaggi potrebbero essere proposti dai dirigenti, ma
anche fatti emergere dalla base stessa. A tal proposito si è parlato
molto del "metodo Schulze"4,
dove oltre ai candidati possono essere proposti dei quesiti e
quindi lasciati emergere con una votazione progressiva. Se n'è
parlato a proposito di "Liquid Feedback" la piattaforma
messa a punto dal Piratenpartei in Germania, che utilizza appunto questo
metodo un po' per tutto, anche per sintetizzare i programmi
elettorali. Un fatto notevole la possibilità molto semplice
descritta da questo video,
http://www.youtube.com/watch?v=4Nz0HdX7xRo, sul "preferenzial
voting". Un'analisi molto interessante di Liquid Feedback fu
fatta, con pro e contro, dal Fatto5
in occasione delle parlamentarie di Grillo, che cercò di adattare la
piattaforma in qualche modo alle esigenze del movimento. Non credo
affatto, come penso la gran parte di noi, che la rete possa
sostituire anche in futuro le attuali procedure rappresentative
interne al Pd, né mettere interamente in discussione il problema del
"vincolo di mandato"ecc.., ma che debba integrare la
discussione, i dibattiti interni, la preparazione dei programmi, come
essere usata nelle questioni rilevanti (tutte è impossibile, come
diceva Bobbio ne "Il futuro della democrazia") dell'attività
parlamentare dei nostri, è fondamentale per avvicinare la politica
ai cittadini, e si pone quindi come una questione democratica oggi
non eludibile.
Gioele Mercante
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