venerdì 30 agosto 2013

18. Forma Partito. Contributo alla mozione Civati.


Forma Partito
Dopo aver letto i contributi che sono stati prodotti in questo gruppo, ho pensato che avrei potuto aggiungere poco a quanto detto..Tutto va nella direzione di una maggior collegialità, trasparenza, rappresentatività della base del partito, e dello sviluppo di una cultura democratica, una sorta di pedagogia, stimolata dall'uso di buone pratiche di confronto delle idee, di partecipazione. Ho letto anche del metodo Phillips, tra le proposte di occupypd dedicato alla discussione di un problema in grandi gruppi. Aggiungo solo una considerazione dunque.
E' stato detto molto per ridimensionare il peso della scelta "Rodotà" a candidato Presidente dei 5S. La critica è rivolta indirettamente anche alla rete e al suo potere di rappresentatività. La domanda è: come può una modesta cifra di 4000 elettori circa, imporre una scelta del genere come se fosse condivisa da tutta una formazione politica di 8 milioni e mezzo di voti? La questione si è riproposta in occasione dell'espulsione della Gambaro. Mentre non abbiamo notizie dirette sulla condivisione del nome Rodotà di tutta la base 5S (indirette sì, in quel periodo i sondaggi davano il partito addirittura in crescita), abbiamo un dato più preciso sul caso Gambaro. I voti del sondaggio on line lanciato da Grillo sono stati cmq pochi (19.7901) rispetto all'insieme dei potenziali elettori, il 65.8 % ha votato per l'espulsione, il 34,2 % per il no. Secondo un sondaggio Ipr2 di quei giorni, intervistata la base dei 5S, è risultato che il 56% si è dichiarata contraria all’espulsione della senatrice Adele Gambaro mentre solo il 36% era invece favorevole. Uno scostamento considerevole. Ma se si separano dal campione degli intervistati gli elettori di febbraio del movimento da quelli di giugno si ottiene un risultato diverso, secondo l'istituto Swg citato dall'Huffington post3 il 40% si dice favorevole all'espulsione, il 27% contrario e il 33% preferisce non esprimersi. La rappresentatività sella consultazione di Grillo recupera identificandosi con il risultato della consultazione.
Passando a noi, un altro sondaggio che ricordo per aver seguito la puntata di PiazzaPulita che ha ospitato #OccuyPd (di cui però non ho ritrovato la fonte) riporta che il 70% della base del Pd voleva Rodotà presidente mentre solo il 30% dei parlamentari Pd era disposta a sostenere questo nome. Uno scostamento del 40 %, maggiore di quello del caso Gambaro-Ipr. Probabilmente non interessa a nessuno e sono poco commerciali i sondaggi che descrivono l'orientamento dei parlamentari Pd a confronto con quello della base...E certo quanto detto non è abbastanza per affermarlo con certezza, ma il punto è che molto probabilmente i sondaggi a partecipazione libera della base non sono del tutto irrilevanti se messi a confronto con la rappresentatività dei vertici del partito, desunta dalle loro posizioni, costruita con le primarie. Tutti noi sappiamo quanto in sezione possono distorcere il confronto sulle questioni le dinamiche legate alle correnti...Considerando che le procedure per compiere sondaggi interni e la partecipazione dei potenziali votanti possono migliorare moltissimo, il grado di rappresentatività della rete è importante. Quale sarebbe lo scostamento con i nostri parlamentari se i sondagisti chiedessero alla base del Pd il parere sugli F-35 (giusto o sbagliato non c'entra ora), Tav, alleanze, ecc...? Avendo a disposizione un po' di tempo potremmo anche noi come gruppo di lavoro lanciare un test in alcune nostre sezioni di Roma o provincia. Si potrebbe distribuire un modulo cartaceo con un quesito e poi, dopo averlo annunciato, proporre lo stesso quesito su Fb ad esempio. Comunque l'integrazione della rete ai regolamenti attuali nel Pd (corretti e aggiornati con quello che già è stato detto dai vostri contributi) è la sfida decisiva al progresso della democrazia interna al partito.
Si presenterebbe il problema di chi costruisce e propone i quesiti alla base, ma con il tempo può essere studiato. I sondaggi potrebbero essere proposti dai dirigenti, ma anche fatti emergere dalla base stessa. A tal proposito si è parlato molto del "metodo Schulze"4, dove oltre ai candidati possono essere proposti dei quesiti e quindi lasciati emergere con una votazione progressiva. Se n'è parlato a proposito di "Liquid Feedback" la piattaforma messa a punto dal Piratenpartei in Germania, che utilizza appunto questo metodo un po' per tutto, anche per sintetizzare i programmi elettorali. Un fatto notevole la possibilità molto semplice descritta da questo video, http://www.youtube.com/watch?v=4Nz0HdX7xRo, sul "preferenzial voting". Un'analisi molto interessante di Liquid Feedback fu fatta, con pro e contro, dal Fatto5 in occasione delle parlamentarie di Grillo, che cercò di adattare la piattaforma in qualche modo alle esigenze del movimento. Non credo affatto, come penso la gran parte di noi, che la rete possa sostituire anche in futuro le attuali procedure rappresentative interne al Pd, né mettere interamente in discussione il problema del "vincolo di mandato"ecc.., ma che debba integrare la discussione, i dibattiti interni, la preparazione dei programmi, come essere usata nelle questioni rilevanti (tutte è impossibile, come diceva Bobbio ne "Il futuro della democrazia") dell'attività parlamentare dei nostri, è fondamentale per avvicinare la politica ai cittadini, e si pone quindi come una questione democratica oggi non eludibile.

Gioele Mercante

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