sabato 30 novembre 2013

19. Perché votare Civati. Le differenze tra i tre: acqua, fondazioni politiche, diritti civili..Un mio contributo.


19.  Cuperlo, Renzi,Civati.

Io voto Civati. Sono una minoranza? Chissà...In ogni caso bene, sono me stesso ancora meglio! Domenica 8 dicembre, mi alzerò verso le nove...Probabilmente indosserò la mia camicia verde e farò le mie preghiere, poi prenderò la macchina che lascerò lontano e mi farò una passeggiata fino al bar sopra la sezione, prenderò il caffè...E sù, si va a votare. Tutti possono votare, non c'è bisogno di essere iscritti al partito, basta un documento di riconoscimento, la propria scheda elettorale (che attesta che voti nel comune dove risiedi) e 2 euro e 50 come contributo per l'organizzazione. A Tor Lupara si vota nella Biblioteca comunale dalle 8 alle 20, a S.Lucia agli uffici del Col.

Voto Civati per diverse ragioni, Renzi è l'uomo al comando, Cuperlo l'èlite dell'apparato al comando, Civati siamo noi. Il fatto che stai leggendo questo breve scritto e che da queste parti io (e i pochi di noi civatiani) non siamo venuti a chiamarti sotto casa o al telefono per venire a votarlo è un segno del fatto che  si tratta di una proposta nuova, che parla anche nei metodi di un cambiamento importante, e cioè del fatto che noi (tu ed io) possiamo scegliere liberamente e liberamente siamo capaci di andare a votare dopo aver preso visione da vicino, in maniera trasparente delle soluzioni ai temi proposti, votando secondo coscienza, senza forzature..
E dunque, al di là delle considerazioni sullo stile, la comunicatività e il carisma dei personaggi (fattori che meritano pure la loro attenzione se si parla di politica), con questo scritto vorrei fare un riassunto schematico delle differenze principali tra i candidati, sperando di fare cosa utile per chi deve orientarsi. Dopo il confronto diretto e televisivo a mio avviso sono venute fuori anche meglio le conclusioni che alla fine trarrò da questo modesto appunto, che invece si baserà sui contenuti scritti dai tre nelle loro mozioni congressuali.
Per una visione diretta delle mozioni rimando al link del circolo dove poterle scaricare. PD di Fonte Nuova
In fondo ho messo alcuni links di interesse per chi vuole ancora approfondire.

Sulle differenze, i criteri da impiegare per una valutazione appena completa delle mozioni sono due, e cioè: questioni con soluzioni caratterizzanti (alcune), e la credibilità del candidato.
Cominciamo dalle questioni e soluzioni.

Beni comuni.
Per beni comuni intendiamo acqua, beni culturali e archeologici, paesaggio, spiagge, fiumi ecc..Ci sono anche i servizi strategici in realtà ed infrastrutturali (energia, telecomunicazioni, strade, ferrovie, rete idrica) che dovrebbero seguire nella loro gestione una logica simile. Il referendum per l'abrogazione dell'art. 23 bis del decreto Ronchi che imponeva la privatizzazione della rete idrica nazionale (ma l'applicazione è più ampia), consiglierebbe un po' di rispetto del risultato che per la prima volta ha visto gli italiani vincere unitamente. Il referendum infatti ha visto la partecipazione di persone sia di destra che di sinistra, le quali hanno votato tutte la ripubblicizzazione dell'acqua (oltre agli altri quesiti)...L'importanza di questo risultato risiede nel fatto che per una volta si sono lasciate un po' da parte le vecchie contrapposizioni (giuste o sbagliate) tra Stato e Mercato per dire che certe cose le deve fare lo Stato, e che devono essere lasciate fuori da qualsiasi profitto.
Invece Renzi, si sa, sotto la campagna referendaria si espresse chiaramente a favore dell'obbligo di privatizzare i servizi pubblici, e coerentemente non chiarisce affatto la questione appena citata (paragrafo 6 pg. 16). Cuperlo però sa fare di peggio a mio avviso, cito a pagina 13: " All’interno di un percorso europeo condiviso, il primo terreno su cui sperimentare un’alleanza fra capitale e lavoro che consenta di redistribuire a favore dei settori produttivi il reddito di cui si è appropriata la rendita finanziaria è quello dei beni comuni, la cui missione deve tornare a essere la fornitura di beni e servizi a cittadini e imprese con l’obiettivo di aumentare il benessere collettivo e non quello di cercare solo il profitto d’impresa. La nostra proposta prevede che le grandi società di gestione delle reti di servizi (telecomunicazioni, energia, acqua, trasporti) possano progressivamente integrarsi su scala europea e regolare la propria azione sulla base di un nuovo diritto speciale europeo, diverso dal diritto societario e dalle regole di borsa". In sostanza si permette, con precisazioni del tutto banali e con ambiguità scivolose, di rimettere in discussione il risultato referendario...Il popolo ha deciso che il profitto su certe cose non ci deve essere e basta!
Civati, un po' più coraggiosamente, parla della gestione pubblica della rete idrica e si preoccupa di indicare come reperire i fondi per la ristrutturazione (che in realtà è un falso problema posto dagli altri, perché i privati non li regalerebbero quei soldi, ma solo anticiperebbero per scalarseli dopo dalla bolletta che paghiamo noi).

Diritti civili.
I punti tra tutti più problematici sono: ricerca con le staminali, testamento biologico, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali. Renzi a pagina 12 si ferma a vaghe enunciazioni di principio, laiche, e fa suoi i timidi risultati e disegni avviati in parlamento (femminicidio, omofobia e transfobia). In sostanza preferisce non approfondire (vorrei vedere con i franceschiniani che lo sostengono..). Cuperlo più furbamente (da buon dalemiano) cita alcune questioni, ma non dà indicazioni chiare per non indispettire i cattolici conservatori nel partito, nello specifico non chiama neanche le soluzioni con il loro nome..Cito perché è un capolavoro di furberia politica: " Sì a una legge organica contro il femminicidio (che vuol dire organica?), sì a una legge saggia sul fine vita (non la chiama testamento biologico per non indispettire i cattolici nel partito contrari), sì al miglioramento della legge contro l'omofobia (in che senso, visto che la disputa nel partito era chiara), sì alla piena applicazione della 194 (nel senso di limitare l'obiezione di coscienza dei dottori o di provvedere all'assistenza e consulenza alle donne che devono decidere?), sì a un nuovo testo per la fecondazione assistita (che dice nel nuovo testo?), sì alla cittadinanza (per chi, a quali condizioni?), sì a estensione di tutele per le donne in maternità. Sì a una battagia contro ogni discriminazione".
Civati invece dice probabilmente anche troppo, ma almeno dice chiaramente: sì a matrimoni e adozioni per coppie omosessuali, testamento biologico, ricerca sulle cellule staminali embrionali, modifica legge 40 e applicazione piena della 194, questione maschile (azione culturale).
Nel confronto televisivo, Renzi dice una cosa vera però secondo me, queste cose in Italia non si faranno cmq mai o per un bel po'.
P.s. Dimenticavo..Civati è l'unico che sostiene esplicitamente il diritto allo ius soli..

Fondazioni (politiche).
Ad oggi le fondazioni rappresentano il dispositivo giuridico più opaco in assoluto. Come ognun sa, le fondazioni non hanno l'obbligo per legge di presentare i bilanci per cui i donatori possono, a discrezione di chi gestisce la fondazione, rimanere o no nell'anonimato. Usare le fondazioni come organizzazioni politiche è praticamente organizzare e proteggere un ideale spazio di incontro tra mondo della politica e lobbies.
Purtroppo anche a sinistra avremmo alcune tristi storie da riferire su questo, di fondazioni che hanno ricevuto fondi da case di gioco, società impegnate negli appalti del TAV, l'immancabile Finmeccanica, Banche, e grosse società immobiliari...Ricevere fondi da società che dovrebbero essere controllate dalla politica (buona) non appare sicuramente il massimo. Mentre Renzi e Cuperlo, entrambi coinvolti in questi meccanismi (Renzi un po' meno) ignorano il problema, Civati propone una riforma dell'istituto giuridico della fondazione nella direzione della trasparenza dei bilanci. Propone inoltre l'istituzione di un'unica fondazione per il partito che si concentri sulla ricerca politica ed economica.

Welfare. Terzo settore e Scuola pubblica (privata o statale).
Qui le soluzioni sono tre, che possono essere estese in tutto o in parte alla sanità, alla scuola/ricerca e al resto (infanzia, case anziani, ecc..). Queste soluzioni sono: privatizzare completamente (ti togliamo dalle tasse il costo del servizio statale, ma poi te lo paghi con l'assicurazione che viene di più delle tasse se non sei ricco), privatizzare con il principio della sussidiarietà (unione pubblico-privato, tu scegli il privato che ti piace, lo stato paga), pubblico statale. Renzi si sa, l'ha detto più volte, sostiene la seconda soluzione, l'ha detto chiaramente anche nel confronto in tv con gli altri candidati. Cuperlo è il più ambiguo, parla di un ritorno ad un'azione incisiva dello Stato, ma è lui (insieme ad altri) che fisicamente hanno scritto la riforma del Titolo V della costituzione (oggi dice di volerla ri-riformare, come non si sa, pag. 5) che prevede nell'articolo 118 la priorità (non possibilità) di sostenere l'iniziativa privata a spese dello Stato. Inoltre lo dice chiaramente nella sua mozione parlando dell'arricchimento della democrazia (che chiama "democrazia sociale di mercato" pag.6) rappresentato dal privato sociale...e a proposito del terzo settore, cioè proprio dell'assistenza e dei servizi pubblici alla persona. Anche qui si conferma ambiguo, atteggiamento tipico delle vecchie élites di partito.
Civati sul punto non è religioso (pubblico-statale vs. pubblico-privato). Per la scuola però almeno non parla di "pubblico" e basta (cosa che abbiamo visto prestarsi ad ambiguità), ma chiaramente di pubblico "statale". Dallo statale nella scuola distingue gli asili, che possono essere anche pubblici-privati e il privato continuerà ad esserci per chi se lo vuole pagare. Questa cosa della scuola è strategica per diversi fatti, non solo per una questione di risparmio per lo Stato, ma anche per una questione di garanzia di laicità, di cultura del confronto tra tradizioni e proveniente dei ragazzi, e di uno sviluppo del loro pensiero critico e individualizzazione...A Bologna 27 scuole private su 29 sono cattoliche, come ignorare che associare insegnamento a credo religioso può creare problemi?

Forma partito: Correnti e Democrazia interna.
La questione qui è rappresentata dal confronto di due strategie legate alla rappresentanza dei cittadini nelle organizzazioni politiche (partiti). Mettendo da parte il partito del padre padrone/leader carismatico (com'è stato ed è tuttora quello di Berlusconi ed in parte incredibilmente di Vendola), le idee che qui sintetizziamo hanno a che vedere con un partito che voglia scegliere i suoi rappresentanti e con il grado di "libertà" di scegliere (e fare) degli eletti per conto dei loro elettori. Queste idee sono due...Abbiamo 1-la rappresentanza con vincolo di mandato, dove il rappresentante è tenuto ad osservare più strettamente l'indicazione/ni di quelli che lo hanno votato ("base" del partito), e 2-senza vincolo di mandato, dove il rappresentante ha più libertà di scegliere (e fare) per conto dei suoi elettori. Visto che le lobbies (banche, grandi società, ecc..) riescono spesso a condizionare le scelte dei vertici di un partito in vario modo (finanziamenti elettorali, assunzioni, viaggi vacanze, trasferimenti in conti esteri, ecc..), si è pensato che un controllo più ravvicinato dei politici eletti da parte della base fosse garanzia di una loro più decisa azione negli interessi del popolo. Ora pur dovendo distinguere senza pregiudizi i casi in cui una scelta sia impopolare, ma utile, da una scelta impopolare fatta perché sotto pressione delle lobbies, si sono dati diversi casi dove chiaramente qualcosa è andato storto...Se è stato vero per alcune privatizzazioni, lo è stato anche per alcuni investimenti, e scelte politiche importanti. Quindi, pur non trasformando il mandato degli eletti in un mandato con vincolo di mandato imperativo (cosa impossibile anche nei fatti perché nessun cittadino pur volendo può controllare completamente ed esprimersi con cognizione su tutto quello che l'eletto fa), bisogna pure bilanciare il mandato libero dell'eletto con una qualche forma di controllo da parte della base. Questo è previsto dallo statuto del Pd, che prevede ad esempio referenda interni se chiesti da 10.000 iscritti, ma non è evidentemente sufficiente (anche perchè..Chi coordina gli iscritti?).
Un altro grosso problema sono le correnti all'interno del partito. E' una cosa molto complessa, ma ha che vedere con la capacità dei parlamentari di organizzare una filiera di sostenitori che lo seguono pressoché ovunque e qualunque cosa faccia. Questo fenomeno finisce per dividere le persone alla base del partito e ne limita anche l'autonomia di iniziativa (nonché la consapevolezza dei problemi). E' una cosa molto triste, ma che prolifera in un vuoto di strutture (a livello provinciale) che dovrebbero invece organizzare la base nei territori tra loro vicini (o nei collegi) sulla scorta di progetti territoriali, confronti, ecc... Cosa si può fare?
Renzi, sul punto non dice nulla...A pag. 7 fa un pasticcio di parole d'ordine inutilizzabile. L'unica cosa chiara è che bisogna avere leaders forti per vincere.
Cuperlo invece qui qualcosa dice. Dice cose molto simili a Civati e cita anche il documento di Barca. Qui la differenza tra i due è che Civati spiega anche il "come". In sostanza per porre rimedio allo scollamento dei vertici dalla base, e per porre un freno allo strapotere delle correnti, entrambi riconoscono l'enorme potenziale della rete, dice Cuperlo:" Una democrazia pensante e deliberante, fondata sul confronto dei punti di vista, lo studio dei problemi, la ricerca di soluzioni comuni e la definizione di procedure rigorose per le decisioni. Una democrazia capace di sfruttare fino in fondo le potenzialità enormi della rete, per articolare e allargare la partecipazione e snellirne tempi e forme" pag.20. Mentre il contributo di Cuperlo sul tema si esaurisce in due pagine, nella mozione Civati invece occupa 8 pagine dense di idee precise. Una di queste tra l'altro l'ho scritta io, Gioele. Ha a che vedere con il sistema che può permettere di far emergere dalla base, attraverso una votazione progressiva, delle proposte di legge, o delle correzioni alle bozze delle proposte. Il paragrafo lo trovate inserito nel contributo pubblicato nel mio blog. In realtà io non ho fatto niente di particolare, ho solo verificato il contenuto di un articolo che descriveva la piattaforma softwear del PiratenPartei tedesco e l'ho inviata al gruppo di lavoro per la mozione di Roma. Quello che voglio dire con questa vicenda, senza scendere nei tecnicismi, è che quello che si propone Civati l'ha fatto e ha funzionato. Attraverso la rete e l'ascolto della base possono venir fuori e valorizzati contributi innovativi a vantaggio di tutti che altrimenti rimarrebbero inespressi.
A proposito di partecipazione in generale, Civati propone anche di togliere il quorum (o abbassarlo) ai referendum nazionali, così da incoraggiare la partecipazione e l'informazione in generale degli italiani, oltre che un progresso delle sue istanze.

Governo Letta e i 101...:
Quello che è successo è che qualcuno nel partito ha pensato che allearsi con i 5stelle (dopo una loro apertura in occasione dell'elezione del presidente della repubblica) era una cosa che non si doveva assolutamente fare...Era una minoranza a decidere, ma irremovibile. Così il Pd non ha votato Rodotà (candidato dei 5stelle) e, dopo averlo acclamato, hanno impallinato vergognosamente Prodi (candidato potenzialmente gradito anche ai 5stelle). A quel punto l'unica alternativa era il governo Letta (perdendo come alleato Sel con cui ci ervamo presentati alle elezioni) e una nuova elezione di Napolitano...Non c'è solo una questione democratica gravissima di tradimento delle promesse elettorali, ma anche una deriva "democristianizzante" del partito. Questa deriva è prima culturale che politica. Infatti la base stessa del Pd in questo momento è più divisa che mai contro i 5stelle (che pure hanno colpe molto gravi) e pronta a votare un rinnovatore come Renzi che di sinistra ha ben poco...Renzi e Cuperlo promuovono il governo Letta (probabilmente entrambi confortati dai sondaggi), l'unico che alza ancora la voce contro questa lunga manovra è Civati per cui bisogna fare la legge elettorale e andare al voto ad aprile. Sul governo Letta, anche se durasse, Civati dice che potrebbe fare poco..Cosa si può fare con un Alfano come alleato? A parte gli F35, togliere l'Imu per le grandi proprietà, il Tav, scuole e sanità private, ...(Chi ci guadagna?).

Bene, questi sono alcuni dei punti importanti e caratterizzanti che ho trovato sui tre. Sulla credibilità, l'unica riflessione che faccio è su Cuperlo. Al di là delle cose che dice (e non dice), il punto è che per la sua carriera, da molti anni sempre in direzione nazionale del partito a strettissimo contatto con D'Alema, si è sempre trovato lì dove sono state fatte le scelte più controverse che hanno portato il partito (pd ora e prima ds) ha perdere voti ed iscritti. Cuperlo è sempre stato lì dove sono state fatte le scelte che rimproveriamo al partito, le stesse che ora lui critica, invocando un nuovo corso delle cose. E' stato così per i diritti civili, per le privatizzazioni, il recente referendum sull'acqua, e tante altre cose su cui non si ricorda una sua voce fuori dal coro. Non è il rinnovamento che gli altri due, Renzi e Civati, rappresentano. E noi abbiamo bisogno di cambiare...

Se volete venire anche voi a votare per Civati, e se vi è possibile, vi chiedo di informare anche qualcuno a voi vicino..Io proverò con la mia famiglia intanto. Hai visto mai che ce la facciamo..

Nessun commento: