19. Cuperlo, Renzi,Civati.
Io
voto Civati. Sono una minoranza? Chissà...In ogni caso bene, sono me stesso ancora
meglio! Domenica 8 dicembre, mi alzerò verso le nove...Probabilmente
indosserò la mia camicia verde e farò le mie preghiere,
poi prenderò la macchina che lascerò lontano e mi farò una
passeggiata fino al bar sopra la sezione, prenderò il caffè...E sù, si va a votare. Tutti possono votare, non c'è bisogno di
essere iscritti al partito, basta un documento di riconoscimento, la
propria scheda elettorale (che attesta che voti nel comune dove
risiedi) e 2 euro e 50 come contributo per l'organizzazione. A Tor Lupara si vota nella Biblioteca comunale dalle 8 alle 20, a S.Lucia agli uffici del Col.
Voto
Civati per diverse ragioni, Renzi è l'uomo al comando, Cuperlo
l'èlite dell'apparato al comando, Civati siamo noi. Il fatto
che stai leggendo questo breve scritto e che da queste parti io (e i pochi di noi civatiani)
non siamo venuti a chiamarti sotto casa o al telefono per venire a votarlo è un segno del fatto che si
tratta di una proposta nuova, che parla anche nei metodi di un
cambiamento importante, e cioè del fatto che noi (tu ed io) possiamo
scegliere liberamente e liberamente siamo capaci di andare a votare
dopo aver preso visione da vicino, in maniera trasparente delle
soluzioni ai temi proposti, votando secondo coscienza, senza forzature..
E dunque, al di là delle
considerazioni sullo stile, la comunicatività e il carisma dei
personaggi (fattori che meritano pure la loro attenzione se si parla
di politica), con questo scritto vorrei fare un riassunto schematico delle
differenze principali tra i candidati, sperando di fare cosa utile per chi deve orientarsi. Dopo il confronto diretto e
televisivo a mio avviso sono venute fuori anche meglio le conclusioni
che alla fine trarrò da questo modesto appunto, che invece si
baserà sui contenuti scritti dai tre nelle loro mozioni
congressuali.
Per
una visione diretta delle mozioni rimando al link del circolo dove
poterle scaricare. PD di Fonte Nuova
In fondo ho messo alcuni links di interesse per chi vuole ancora approfondire.
In fondo ho messo alcuni links di interesse per chi vuole ancora approfondire.
Sulle differenze,
i criteri da impiegare per una valutazione appena completa delle
mozioni sono due, e cioè: questioni con soluzioni caratterizzanti
(alcune), e la credibilità del candidato.
Cominciamo dalle
questioni e soluzioni.
Beni comuni.
Per beni comuni
intendiamo acqua, beni culturali e archeologici, paesaggio, spiagge,
fiumi ecc..Ci sono anche i servizi strategici in realtà ed
infrastrutturali (energia, telecomunicazioni, strade, ferrovie, rete
idrica) che dovrebbero seguire nella loro gestione una logica simile.
Il referendum per l'abrogazione dell'art. 23 bis del decreto Ronchi
che imponeva la privatizzazione della rete idrica nazionale (ma
l'applicazione è più ampia), consiglierebbe un po' di rispetto del
risultato che per la prima volta ha visto gli italiani vincere
unitamente. Il referendum infatti ha visto la partecipazione di
persone sia di destra che di sinistra, le quali hanno votato tutte la
ripubblicizzazione dell'acqua (oltre agli altri
quesiti)...L'importanza di questo risultato risiede nel fatto che per
una volta si sono lasciate un po' da parte le vecchie
contrapposizioni (giuste o sbagliate) tra Stato e Mercato per dire
che certe cose le deve fare lo Stato, e che devono essere lasciate
fuori da qualsiasi profitto.
Invece Renzi, si
sa, sotto la campagna referendaria si espresse chiaramente a favore
dell'obbligo di privatizzare i servizi pubblici, e coerentemente non
chiarisce affatto la questione appena citata (paragrafo
6 pg. 16). Cuperlo però sa fare di peggio a mio avviso, cito
a pagina 13: "
All’interno di
un percorso europeo condiviso, il primo terreno su cui sperimentare
un’alleanza fra capitale e lavoro che consenta di redistribuire a
favore dei settori produttivi il reddito di cui si è appropriata la
rendita finanziaria è quello dei beni comuni, la cui missione deve
tornare a essere la fornitura di beni e servizi a cittadini e imprese
con l’obiettivo di aumentare il benessere collettivo e non quello
di cercare solo il profitto d’impresa. La nostra proposta prevede
che le grandi società di gestione delle reti di servizi
(telecomunicazioni, energia, acqua, trasporti) possano
progressivamente integrarsi su scala europea e regolare la propria
azione sulla base di un nuovo diritto speciale europeo, diverso dal
diritto societario e dalle regole di borsa". In sostanza si
permette, con precisazioni del tutto banali e con ambiguità
scivolose, di rimettere in discussione il risultato referendario...Il
popolo ha deciso che il profitto su certe cose non ci deve essere e
basta!
Civati, un po'
più coraggiosamente, parla della gestione pubblica della rete idrica
e si preoccupa di indicare come reperire i fondi per la
ristrutturazione (che in realtà è un falso problema posto dagli
altri, perché i privati non li regalerebbero quei soldi, ma solo
anticiperebbero per scalarseli dopo dalla bolletta che paghiamo noi).
Diritti civili.
I punti tra tutti
più problematici sono: ricerca con le staminali, testamento
biologico, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali. Renzi a
pagina 12 si ferma a vaghe enunciazioni di
principio, laiche, e fa suoi i timidi risultati e disegni avviati in
parlamento (femminicidio, omofobia e transfobia). In sostanza
preferisce non approfondire (vorrei vedere con i franceschiniani che
lo sostengono..). Cuperlo più furbamente (da buon dalemiano) cita
alcune questioni, ma non dà indicazioni chiare per non
indispettire i cattolici conservatori nel partito, nello specifico non
chiama neanche le soluzioni con il loro nome..Cito perché è un
capolavoro di furberia politica: "
Sì a una legge
organica contro il femminicidio (che vuol dire organica?), sì a una
legge saggia sul fine vita (non la chiama testamento biologico per
non indispettire i cattolici nel partito contrari), sì al
miglioramento della legge contro l'omofobia (in che senso, visto che
la disputa nel partito era chiara), sì alla piena applicazione della
194 (nel senso di limitare l'obiezione di coscienza dei dottori o di
provvedere all'assistenza e consulenza alle donne che devono
decidere?), sì a un nuovo testo per la fecondazione assistita (che
dice nel nuovo testo?), sì alla cittadinanza (per chi, a quali
condizioni?), sì a estensione di tutele per le donne in maternità.
Sì a una battagia contro ogni discriminazione".
Civati invece
dice probabilmente anche troppo, ma almeno dice chiaramente: sì a matrimoni e
adozioni per coppie omosessuali, testamento biologico, ricerca sulle
cellule staminali embrionali, modifica legge 40 e applicazione piena
della 194, questione maschile (azione culturale).
Nel confronto televisivo, Renzi dice una cosa vera però secondo me, queste cose in Italia non si faranno cmq mai o per un bel po'.
P.s. Dimenticavo..Civati è l'unico che sostiene esplicitamente il diritto allo ius soli..
Nel confronto televisivo, Renzi dice una cosa vera però secondo me, queste cose in Italia non si faranno cmq mai o per un bel po'.
P.s. Dimenticavo..Civati è l'unico che sostiene esplicitamente il diritto allo ius soli..
Fondazioni
(politiche).
Ad oggi le
fondazioni rappresentano il dispositivo giuridico più opaco in
assoluto. Come ognun sa, le fondazioni non hanno l'obbligo per legge
di presentare i bilanci per cui i donatori possono, a discrezione di
chi gestisce la fondazione, rimanere o no nell'anonimato. Usare le
fondazioni come organizzazioni politiche è praticamente organizzare
e proteggere un ideale spazio di incontro tra mondo della politica e
lobbies.
Purtroppo anche a sinistra avremmo alcune tristi storie da
riferire su questo, di fondazioni che hanno ricevuto fondi da case di
gioco, società impegnate negli appalti del TAV, l'immancabile
Finmeccanica, Banche, e grosse società immobiliari...Ricevere fondi
da società che dovrebbero essere controllate dalla politica (buona)
non appare sicuramente il massimo. Mentre Renzi e Cuperlo, entrambi
coinvolti in questi meccanismi (Renzi un po' meno) ignorano il problema, Civati propone
una riforma dell'istituto giuridico della fondazione nella direzione della trasparenza dei bilanci. Propone inoltre l'istituzione di un'unica fondazione per il partito che si
concentri sulla ricerca politica ed economica.
Welfare. Terzo
settore e Scuola pubblica (privata o statale).
Qui le soluzioni
sono tre, che possono essere estese in tutto o in parte alla sanità,
alla scuola/ricerca e al resto (infanzia, case anziani, ecc..).
Queste soluzioni sono: privatizzare completamente (ti togliamo dalle
tasse il costo del servizio statale, ma poi te lo paghi con l'assicurazione che viene
di più delle tasse se non sei ricco), privatizzare con il principio
della sussidiarietà (unione pubblico-privato, tu scegli il privato
che ti piace, lo stato paga), pubblico statale. Renzi si sa, l'ha
detto più volte, sostiene la seconda soluzione, l'ha detto
chiaramente anche nel confronto in tv con gli altri candidati.
Cuperlo è il più ambiguo, parla di un ritorno ad un'azione incisiva dello Stato, ma è lui (insieme ad altri) che
fisicamente hanno scritto la riforma del Titolo V della costituzione
(oggi dice di volerla ri-riformare, come non si sa, pag. 5)
che prevede nell'articolo 118 la priorità (non possibilità) di
sostenere l'iniziativa privata a spese dello Stato. Inoltre lo dice
chiaramente nella sua mozione parlando dell'arricchimento della
democrazia (che chiama "democrazia sociale di mercato"
pag.6) rappresentato dal privato sociale...e a proposito del
terzo settore, cioè proprio dell'assistenza e dei servizi pubblici
alla persona. Anche qui si conferma ambiguo, atteggiamento tipico delle vecchie élites di partito.
Civati sul punto
non è religioso (pubblico-statale vs. pubblico-privato). Per la scuola però
almeno non parla di "pubblico" e basta (cosa che abbiamo visto prestarsi ad
ambiguità), ma chiaramente di pubblico "statale".
Dallo statale nella scuola distingue gli asili, che possono essere
anche pubblici-privati e il privato continuerà ad esserci per chi se
lo vuole pagare. Questa cosa della scuola è strategica per diversi
fatti, non solo per una questione di risparmio per lo Stato, ma anche
per una questione di garanzia di laicità, di cultura del confronto
tra tradizioni e proveniente dei ragazzi, e di uno sviluppo del
loro pensiero critico e individualizzazione...A Bologna 27 scuole private su 29 sono cattoliche, come ignorare che associare insegnamento a credo religioso può creare problemi?
Forma partito:
Correnti e Democrazia interna.
La questione qui
è rappresentata dal confronto di due strategie legate alla
rappresentanza dei cittadini nelle organizzazioni politiche
(partiti). Mettendo da parte il partito del padre padrone/leader
carismatico (com'è stato ed è tuttora quello di Berlusconi ed in
parte incredibilmente di Vendola), le idee che qui sintetizziamo
hanno a che vedere con un partito che voglia scegliere i suoi
rappresentanti e con il grado di "libertà" di scegliere (e
fare) degli eletti per conto dei loro elettori. Queste idee sono due...Abbiamo 1-la rappresentanza con vincolo di
mandato, dove il rappresentante è tenuto ad osservare più
strettamente l'indicazione/ni di quelli che lo hanno votato ("base"
del partito), e 2-senza vincolo di mandato, dove il rappresentante ha
più libertà di scegliere (e fare) per conto dei suoi elettori. Visto
che le lobbies (banche, grandi società, ecc..) riescono spesso a condizionare le scelte dei vertici
di un partito in vario modo (finanziamenti elettorali,
assunzioni, viaggi vacanze, trasferimenti in conti esteri, ecc..), si
è pensato che un controllo più ravvicinato dei politici eletti
da parte della base fosse garanzia di una loro più decisa azione negli
interessi del popolo. Ora pur dovendo distinguere senza pregiudizi i
casi in cui una scelta sia impopolare, ma utile, da una scelta impopolare fatta
perché sotto pressione delle lobbies, si sono dati diversi casi dove
chiaramente qualcosa è andato storto...Se è stato vero per alcune
privatizzazioni, lo è stato anche per alcuni investimenti, e scelte
politiche importanti. Quindi, pur non trasformando il mandato degli
eletti in un mandato con vincolo di mandato imperativo (cosa impossibile anche
nei fatti perché nessun cittadino pur volendo può controllare
completamente ed esprimersi con cognizione su tutto quello che
l'eletto fa), bisogna pure bilanciare il mandato libero dell'eletto
con una qualche forma di controllo da parte della base. Questo è
previsto dallo statuto del Pd, che prevede ad esempio referenda interni se
chiesti da 10.000 iscritti, ma non è evidentemente sufficiente (anche perchè..Chi coordina gli iscritti?).
Un altro grosso
problema sono le correnti all'interno del partito. E' una cosa molto
complessa, ma ha che vedere con la capacità dei parlamentari di
organizzare una filiera di sostenitori che lo seguono pressoché
ovunque e qualunque cosa faccia. Questo fenomeno finisce per dividere
le persone alla base del partito e ne limita anche l'autonomia di
iniziativa (nonché la consapevolezza dei problemi). E' una cosa
molto triste, ma che prolifera in un vuoto di strutture (a livello
provinciale) che dovrebbero invece organizzare la base nei territori
tra loro vicini (o nei collegi) sulla scorta di progetti territoriali, confronti,
ecc... Cosa si può fare?
Renzi, sul punto
non dice nulla...A pag. 7 fa un pasticcio di
parole d'ordine inutilizzabile. L'unica cosa chiara è che bisogna
avere leaders forti per vincere.
Cuperlo invece
qui qualcosa dice. Dice cose molto simili a Civati e cita anche il
documento di Barca. Qui la differenza tra i due è che Civati spiega
anche il "come". In sostanza per porre rimedio allo
scollamento dei vertici dalla base, e per porre un freno allo
strapotere delle correnti, entrambi riconoscono l'enorme potenziale
della rete, dice Cuperlo:"
Una democrazia
pensante e deliberante, fondata sul confronto dei punti di vista, lo
studio dei problemi, la ricerca di soluzioni comuni e la definizione
di procedure rigorose per le decisioni. Una democrazia capace di
sfruttare fino in fondo le potenzialità enormi della rete, per
articolare e allargare la partecipazione e snellirne tempi e forme" pag.20. Mentre il contributo di Cuperlo sul tema si esaurisce in due
pagine, nella mozione Civati invece occupa 8 pagine dense di idee
precise. Una di queste tra l'altro l'ho scritta io, Gioele. Ha a che
vedere con il sistema che può permettere di far emergere dalla base,
attraverso una votazione progressiva, delle proposte di legge, o delle
correzioni alle bozze delle proposte. Il paragrafo lo trovate
inserito nel contributo pubblicato nel mio blog. In realtà io non ho
fatto niente di particolare, ho solo verificato il contenuto di un
articolo che descriveva la piattaforma softwear del PiratenPartei
tedesco e l'ho inviata al gruppo di lavoro per la mozione di Roma.
Quello che voglio dire con questa vicenda, senza scendere nei
tecnicismi, è che quello che si propone Civati l'ha fatto e ha
funzionato. Attraverso la rete e l'ascolto della base possono venir
fuori e valorizzati contributi innovativi a vantaggio di tutti che
altrimenti rimarrebbero inespressi.
A proposito di
partecipazione in generale, Civati propone anche di togliere il
quorum (o abbassarlo) ai referendum nazionali, così da incoraggiare
la partecipazione e l'informazione in generale degli italiani, oltre che
un progresso delle sue istanze.
Governo Letta e i 101...:
Quello che è successo è che qualcuno nel partito ha pensato che allearsi con i 5stelle (dopo una loro apertura in occasione dell'elezione del presidente della repubblica) era una cosa che non si doveva assolutamente fare...Era una minoranza a decidere, ma irremovibile. Così il Pd non ha votato Rodotà (candidato dei 5stelle) e, dopo averlo acclamato, hanno impallinato vergognosamente Prodi (candidato potenzialmente gradito anche ai 5stelle). A quel punto l'unica alternativa era il governo Letta (perdendo come alleato Sel con cui ci ervamo presentati alle elezioni) e una nuova elezione di Napolitano...Non c'è solo una questione democratica gravissima di tradimento delle promesse elettorali, ma anche una deriva "democristianizzante" del partito. Questa deriva è prima culturale che politica. Infatti la base stessa del Pd in questo momento è più divisa che mai contro i 5stelle (che pure hanno colpe molto gravi) e pronta a votare un rinnovatore come Renzi che di sinistra ha ben poco...Renzi e Cuperlo promuovono il governo Letta (probabilmente entrambi confortati dai sondaggi), l'unico che alza ancora la voce contro questa lunga manovra è Civati per cui bisogna fare la legge elettorale e andare al voto ad aprile. Sul governo Letta, anche se durasse, Civati dice che potrebbe fare poco..Cosa si può fare con un Alfano come alleato? A parte gli F35, togliere l'Imu per le grandi proprietà, il Tav, scuole e sanità private, ...(Chi ci guadagna?).
Bene, questi sono
alcuni dei punti importanti e caratterizzanti che ho trovato sui tre. Sulla credibilità, l'unica riflessione che faccio è su Cuperlo. Al di là delle cose che dice (e non dice), il punto è che per la sua carriera, da molti anni sempre in direzione nazionale del partito a strettissimo contatto con D'Alema, si è sempre trovato lì dove sono state fatte le scelte più controverse che hanno portato il partito (pd ora e prima ds) ha perdere voti ed iscritti. Cuperlo è sempre stato lì dove sono state fatte le scelte che
rimproveriamo al partito, le stesse che ora lui critica, invocando un
nuovo corso delle cose. E' stato così per i diritti civili, per le
privatizzazioni, il recente referendum sull'acqua, e tante altre cose su cui non si ricorda una sua voce fuori dal coro. Non è il rinnovamento che gli altri due, Renzi e Civati, rappresentano. E noi abbiamo bisogno di cambiare...
Se volete venire anche voi a votare per Civati, e se vi è possibile, vi chiedo di informare anche qualcuno a voi vicino..Io proverò con la mia famiglia intanto. Hai visto mai che ce la facciamo..
Altri links utili: www.civati.it, www.ciwati.it, per il confronto televisivo tra i tre: http://tg24.sky.it/tg24/politica/2013/11/30/pd_confronto_sky_tg24_renzi_cuperlo_civati_primarie_video.html
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